Il ponte costruito dal diavolo

Luogo: Vobbia (GE)

Lungo la strada provinciale 8, collegante i comuni di Isola del Cantone e Vobbia, poco prima di giungere nella frazione odierna di Vobbietta è presente un antico ponte detto “di Zan”.
Una leggenda locale racconta che tale passaggio viario fu costruito dal diavolo in persona in cambio della prima anima che lo avesse attraversato.
Quando sopraggiunse il paesano “Zan” (diminutivo di Zane, Giovanni in dialetto genovese) ingannò Satana facendo rotolare sul ponte una formaggetta mandando poi il suo cane a riprenderla.
La leggenda paesana continua raccontando la vendetta del diavolo che, subìto l’affronto e vedendo Zan seppellire nei pressi del ponte un forziere con un tesoro, lanciò una maledizione su chiunque tentasse di prelevare il tesoro scatenando improvvise frane.
Quando la comunità parrocchiale di Vobbia si recò a recuperare il forziere, per la costruzione della locale chiesa, il parroco cospargendo il terreno con acqua benedetta e facendo il segno della croce scacciò per sempre la presenza diabolica.
Gli unici dati storici, ben documentati rispetto ad una tradizione popolare, affermano che il ponte potrebbe essere stato costruito dal paesano Giovanni (Zan) Malaspina, figlio di Opizzone della Pietra, quest’ultimo signore locale dell’omonimo castello a Vobbia: il castello della pietra, un affascinante edificio incastonato nella montagna dove natura e mano dell’uomo si fondono sfidando le leggi cosmiche. Dal ponte prendono corso due storici sentieri boschivi: il “Sentiero dei sette seccherecci” (locali in pietra per l’essiccazione delle castagne) e il “Sentiero dell’acqua pendente.

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